Questa quarantena inizia a farsi pesante.
Io e la mia famiglia, come molte altre persone, la stiamo vivendo sul serio. Non usciamo, restiamo a casa, e solo una persona va a fare la spesa (ogni 20 giorni).
Mi guardo intorno e pur essendo diminuita la quantità di persone per strada, ci manca quel senso di responsabilità e soprattutto di attenzione, di rispetto delle regole. Credo che molti ancora continuino ad uscire, come se nulla fosse, anche per una sola pagnotta di pane, ogni giorno!
Dovessero finire queste misure restrittive del restare a casa, io avrei seriamente paura del ritorno alla “normalità”. Il riversarsi in strada, tutti insieme, affollando carreggiate e marciapiedi, non è una cosa positiva. Continuo a pensare che forse rimarrò a casa altri dieci giorni, se università e impegni esterni lo permettono…per evitare l’ammasso da euforia iniziale.
Ma, capisco che, pur non avendo sofferto eccessivamente queste “chiusure obbligate”, il restare a casa, il chiudersi e il mantenere la distanza sociale…
avverto delle mancanze, si.
Mancano i compagni dell’università, i professori che spiegano alla lavagna, le aule, le chiacchiere, le pause, le corse per arrivare in tempo a lezione…
In generale, mi manca…
Manca parlarsi dal vivo, guardarsi negli occhi, un semplice saluto, un abbraccio (manca a me…che non abbraccio mai).
Manca il senso di libertà. Essere liberi di scegliere, scegliere di uscire o di restare a casa, senza avere pensieri.
Dobbiamo aver cura di questo periodo che stiamo trascorrendo, ci ha già insegnato il vero senso della vita.